CAMPIONATO SECONDA CATEGORIA GIR. L

1ª giornata
18/09/2016

PERGINE

RASSINA
0-3
I COMMENTI


Pergine – Rassina: 0-3

Pergine: Campagnano, Picchioni, Zazzeri, Cortonesi, Tassini, Soulejmani, Bartoli (Borgogni), Cioncolini, Gimmelli (Staiano), Gori (Serrapica), Sani. A disp.: Mondò, Ornani, Giusti. All.: Grassi.
Rassina: De Marco, Buricchi (Bertini), Tizzi, Rubechini, Razzoli, Ardimanni, Tenti, Cerofolini, Begaj (Gjoka), Borghesi, Diouf (Fani). A disp.: Tenuta, Ricci, Fognani, Morelli. All: Bartolini.
Arbitro: Tagliaferri della sez. di Firenze.
Reti: 34° Begaj, 42° Djouf, 85° Borghesi (Rig.).

Il Rassina parte con il piede giusto in questo campionato espugnando con pieno merito il comunale di Pergine dimostrandosi squadra davvero di elevato valore per la categoria punendo però i valdarnesi con un risultato che va oltre i loro effettivi demeriti. Partita decisa negli 8 minuti del primo tempo tra il 34° e il 42°, quando il Rassina ha segnato i due gol e nel mezzo c’è stata la traversa del Pergine che avrebbe potuto reindirizzare la partita in ben altra maniera.
Locali disposti con il 4-2-3-1 con Gimmelli unica punta supportato dietro dall’effervescente Bartoli a destra, Gori centrale e Sani a sinistra. Rassina con il 4-3-3 con un tridente davvero di elevatissimo valore composto da Tenti a destra che alla fine si dimostrerà il migliore in campo insieme al compagno di centrocampo Rubechini, Begaj punta centrale e Diouf a sinistra.
La partita si apre con un’ammonizione giustamente comminata al n° 4 del Rassina Rubechini che si attarda davvero eccessivamente nella battuta di un calcio d’angolo. Sulla conseguenza del corner si accende una mischia senza esito per la formazione ospite. Passano due minuti ed è sempre dallo stesso corner questa volta battuto da Borghesi, che Tenti prova un piattone destro che va a finire alto sulla traversa.
All’8° è il Pergine che ha la sua occasione per portarsi in vantaggio. In seguito ad una punizione dalla destra è Bartoli che dal disco del rigore calcia verso la porta mandando però la palla ad incocciare sull’estremo difensore del Rassina De Marco.
Al 15° è incontenibile ancora il n° 7 del Pergine, che vince il duello in fascia con Tizzi e mette un pallone in area dalla parte opposta dove spunta Sani che tocca al centro per una mischia che alla fine viene sbrogliata dalla difesa ospite.
I due numeri 7 sono stati davvero scatenati quest’oggi, ne consegue che le azioni delle due squadre si sviluppano prevalentemente sulle due fasce destre dei rispettivi attacchi. In una di queste, a 17°, ha visto Zazzeri costretto al fallo su Tenti che con un gioco di gambe era sfuggito al terzino locale. Punizione battuta da Cerofolini sul primo palo dove è arrivato Ardimanni che ha calciato in porta con poca luce davanti a se trovando così Campagnano che non ha faticato a chiudere il poco specchio della porta a disposizione del centrale difensivo del Rassina.
Il Rassina gioca con autorevolezza, dimostrando sicurezza e tenendo in mano le redini della partita imbrigliando gli ospiti nella ragnatela disposta a centrocampo dove la fa da padrona l’esperienza di Rubechini, specchio davanti alla difesa, uomo - squadra e autentico punto di riferimento là dove c’è da chiudere e riproporre, sempre con il piede al posto giusto nel momento giusto, con Borghesi e Cerofolini a supportarlo e pronti nel raddoppio e perfetti nel far ripartire l’azione. Ma il Pergine dal canto suo fa male davvero nelle ripartenze specie sulla fascia destra del proprio attacco quando l’esterno difensivo Picchioni va in sovrapposizione su Bartoli partendo da dietro e per ben due volte in pochi minuti la catena di destra della formazione di mister Grassi mette in crisi la retroguardia casentinese. Alla fine i due risulteranno i migliori della loro formazione quet’oggi.
Al 24° è Gori che ancora su cross dalla bandierina d’angolo ha una ghiotta occasione di testa che però non sfrutta mandando il pallone direttamente tra le braccia di De Marco che blocca al petto.
Nel frattempo, come ampiamente annunciato dalle previsioni, un violento acquazzone si abbatte su Pergine e la quarantina di persone che sedevano comodamente in tribuna sono costrette a ‘traslocare’ sotto la stessa. A 47 anni di distanza dallo sbarco sulla Luna e mentre ci apprestiamo a cercare forme di vita su altri pianeti, ancora non esiste una tettoia allo stadio di Pergine. In un pomeriggio domenicale libero dalle grandi attrattive della pay tv, non essendoci in contemporanea nessuna partita delle grandi squadre come Juve, Fiorentina, Inter, Milan, Napoli, Roma e Sampdoria, questa di oggi sarebbe stata davvero l’occasione per far riavvicinare il pubblico alla squadra del loro paese. Evidentemente chi di dovere deve ancora interrogarsi e operare sui motivi di questo abbandono e mentre eravamo là sotto fradici e rannicchiati nel fango a cercare di vedere degli spicchi di campo tra le due panchine con gli ombrelli che volavano, abbiamo un po’ tutti sinceramente invidiato che se n’era stato comodamente a casa in poltrona.
Proprio tra le due panchine siamo riusciti a scorgere alla mezz’ora un fallaccio di Cioncolini su Borghesi, giustamente ammonito il centrocampista del Pergine nell’occasione. 4 minuti dopo, nel momento in cui maggiormente dal cielo scrosciava l’acqua, è arrivato il vantaggio del Rassina. Ancora da calcio d’angolo, una situazione dove il Pergine ha sofferto in maniera evidente, nasce un batti e ribatti con la difesa di casa che non riesce a liberare, finchè Begaj si trova sul piede la palla buona da distanza ravvicinata per battere l’incolpevole Campagnano.
Al 37° il Pergine ha subito la palla buona per pareggiare con un bolide da fuori area di Picchioni che va a stamparsi sulla traversa, almeno così ci è stato solo raccontato perché ben pochi, da laggiù sotto, sono riusciti a vederlo.
A conferma del vecchio detto ‘gol fallito, gol subito’ e del fatto di come i singoli episodi alla fine diventino determinanti per il risultato, abbiamo invece visto benissimo l’azione del raddoppio della squadra di mister Bartolini. E’ il 42° quando Rubechini parte dalla sua metà campo, chiede triangolo sul cerchio intermedio, gli viene restituita palla e approfitta dello spazio concessogli dal reparto mediano del Pergine. Avanza una ventina di metri palla al piede in posizione centrale, costringe all’uscita il terzino Picchioni, scarica la palla a Diouf alla sua sinistra il quale con un calcio d’interno destro a giro mette la palla sul secondo palo dove Campagnano non ci sarebbe mai potuto arrivare.
Tutto possiamo imputare al Pergine ma non certamente la mancanza di volontà. La squadra di mister Grassi cerca ancora una volta di reagire in maniera indomita ed è Cortonesi che da fuori area cerca di dimezzare le distanze con un tiro potente ma l’ottimo De Marco, con un tuffo plastico quanto bello ed efficace, devia la palla in angolo. Evidentemente non è proprio giornata per la formazione perginese.
La ripresa, oltre al calo della pioggia che ha permesso agli spettatori di ritornare nella tribuna, ha visto il Pergine ovviamente avanzare nel proprio baricentro ottenendo una serie di calci d’angolo senza però esito positivo. Bartoli, come nel primo tempo, è la vera anima della squadra e più di una volta mette in seria difficoltà Tizzi al punto che costringe i centrocampisti del Rassina ad impegnarsi nel raddoppio della marcatura.
Al 12° però il serbatoio del numero 7 perginese rimane vuoto con la spia della benzina che da un po’ di tempo segnava riserva va in rosso fisso e mister Grassi giustamente gli concede il cambio con Borgogni.
Al 19° si registra l’unico vero acuto di Gimmelli, sempre ben controllato nella morsa da Razzoli e Ardimanni che non gli hanno mai concesso un solo metro, che in area, pressato da due avversari, trova lo spazio per calciare con tutta la rabbia che ha in corpo ma il suo tiro si perde alto sopra la traversa. E’ il preludio al suo cambio per Staiano, con l’allenatore perginese che le prova davvero tutte per riaprire la partita con Borgogni prima punta e ben 3 trequartisti a ridosso, Sani traslocato a destra, Gori al centro e Staiano a sinistra.
Al 25° errore dell’arbitro che ferma il gioco per ammonire un fallo di Soulejmani sul neo entrato Gjoka mentre Diouf se ne stava andando nell’uno contro uno verso la porta di Campagnano. Troppa fretta nel fischiare da parte del signor Tagliaferri nell’occasione, che per il resto non ha commesso grossi errori in una partita comunque dal tasso di difficoltà rasente allo zero.
Al 28° il gol sembra fatto per il Pergine, quando Tassini ha la palla buona sulla testa ma da 4 metri dalla porta di De Marco indirizza la sfera alta sulla traversa.
Tra il 20° e il 36° anche mister Bartolini rivoluziona l’attacco togliendo i due marcatori dei gol, prima Begaj e poi Diouf allo scopo, riuscito, di infoltire il centrocampo, lasciando al solo Tenti il peso di tutto l’attacco con solo il neo entrato Bertini a supportarlo da dietro.
Al 38° punizione calciata da Cerofolini di poco alto. Al 40° cala il sipario sulla partita: Su una palla lunga che apparentemente sembra innocua, questa rimane in campo e ci corrono sia Zazzeri che il solito indiavolato Tenti, con il difensore del Pergine che essendo ampiamente in vantaggio, recupera la sfera dentro l’area di rigore proprio sulla linea di fondo campo, la tiene in campo proteggendola ma nel girarsi con la pianta del piede il numero 7 avversario furbescamente gliela sfila e mentre sta per calciare in porta lo stesso Zazzeri, complice anche lo stato di frustrazione, lo stende per il sacrosanto rigore beccandosi il giusto cartellino giallo. Il calcio dagli 11 metri di Borghesi è perfetto alla destra di Campagnano.
Al 90° Sani tenta invano di far rialzare la testa alla propria squadra con un tiro velleitario, ma il risultato non cambia.
Il Rassina è apparsa davvero squadra tosta e attrezzata, sicura dei propri mezzi e con meccanismi rodati. La sicurezza con la quale ha controllato la partita dopo il doppio vantaggio ha dimostrato una grande personalità. Il Pergine ha pagato soprattutto a livello di esperienza nella zona nevralgica, con un reparto che essendo composto da ragazzi molto giovani ha dato l’impressione di essere un po’ in soggezione davanti ai marpioni del centrocampo casentinese, ma ha tenuto molto bene il campo mettendo anche più volte in difficoltà la squadra avversaria con le sue veloci ripartenze fino a che i tre episodi succitati in chiusura di primo tempo non hanno inevitabilmente indirizzato il corso della partita segnando il destino del match. E, come diceva sempre il povero Boskov, se ci sono delle cose che non è possibile allenare, queste sono proprio la fortuna e il destino.




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