CAMPIONATO GIOVANISSIMI B PROV. FIRENZE MERITO

11ª giornata
25/11/2017

SCANDICCI

CATTOLICA VIRTUS
2-0
I COMMENTI



SCANDICCI: Bruni, Pecchioli, Gianassi, Alecce, Faralli, Coveri, Galli, Giannini, Ongaro, Hoxhaj, Olivieri.
A DISPOSIZIONE: Giordano, Bruno, Monnetti, Rossi, Mori, Matteuzzi, Paci.
ALLENATORE: Luca Magnani.
CATTOLICA VIRTUS: Magnolfi, Ferrini, Micheli, Ianas, Falaschi, Rossi Lottini, Bigozzi, Travagli, Bartolozzi, Sepe, Righi.
A DISPOSIZIONE: Rocchini, Profidia, Barzanti, Maliquaj, Mazzi, Meucci, Fancelli.
ALLENATORE: Mirko Alla.
ARBITRO: Toti di Firenze.
RETI: 5’ Alecce, 31’ Ongaro.

Mai come in questa occasione uno dei grandi classici che caratterizzano il panorama del calcio giovanile sia a livello regionale, sia provinciale, assume un’importanza capitale ai fini della lotta al vertice. Sul sintetico del Bartolozzi, Scandicci e Cattolica Virtus si giocano non solo la conquista dei tre punti in palio ma anche il ruolo di principale antagonista della Sestese di Gianni Augusti. Alla vigilia di un match che richiama sulle tribune dell’impianto di Piazza Marconi il pubblico delle grandi occasioni, considerando il fatto che molto probabilmente i rosso blu di Sesto Fiorentino faranno bottino pieno nella sfida che li vede opposti al Valdarno, per continuare a coltivare sogni di primato, a blues e giallo rossi non resta altro che provare a fare lo stesso in occasione di quella che pare avere tutte le caratteristiche della sfida ad eliminazione. Il pari, infatti, non serve a nessuno ed è proprio per questo motivo che i due tecnici chiedono ai rispettivi collettivi di interpretare la gara al massimo delle loro potenzialità. Non c’è, dunque, da rimanere stupiti se, al termine dei settanta minuti di gioco, ad un euforico Luca Magnani che gongola ripensando alla grande prova offerta dai suoi ragazzi, si contrappone un deluso Mirko Alla che al contrario, di cose da rivedere sia sotto il profilo tattico, sia caratteriale, ne avrà parecchie. Lo Scandicci ha interpretato la gara come solo le grandi squadre sanno fare, mettendo in evidenza buone doti tecniche nei singoli, grande organizzazione tattica ma soprattutto una condizione fisico-atletica davvero invidiabile. Pressing, lucidità e qualità nella zona centrale del campo e impressionante velocità in fase offensiva, si sono abbattute come un ciclone su una Cattolica che ben poco ha saputo e potuto fare per tentare di arginare la straripante onda azzurra che fin dai primissimi minuti di partita ha costretto i giallo rossi sammichelini a ripiegare nella propria trequarti campo. Il motore ben oliato da mister Magnani, infatti, per passare da zero a cento, impiega lo stesso tempo di una Ferrari; merito dell’atteggiamento con cui i blues approcciano la gara, certo ma anche e soprattutto della rapidità e delle buone trame di gioco intessute dal quartetto di centrocampo composto da Alecce, Giannini, Galli e Olivieri, con Hoxhaj che sganciandosi frequentemente sul settore destro dell’attacco, prende sovente d’infilata una difesa giallorossa che fatica a reggere l’urto e trovare le giuste contromisure in fase di marcatura. Stante questo quadro tattico, la partenza a tutta velocità dei padroni di casa, non può che rivelarsi ben presto letale. Sono passati appena cinque minuti quando Ongaro, liberatosi sul fronte sinistro del proprio attacco, fornisce all’accorrente Alecce un buon pallone rasoterra che il mediano azzurro non può che tradurre in rete grazie a una violenta e precisa battuta dal limite che non lascia scampo a Magnolfi. Lo Scandicci prende subito il volo sulle ali dell’entusiasmo rendendo se possibile ancor più duro il compito alla difesa sammichelina che nonostante il buon apporto fornito da Micheli, Falaschi e Ferrini, fatica ad alleggerire la pressione esercitata dagli avanti avversari. Al 10’ Alecce ci riprova, stavolta su calcio piazzato. Quello che è un autentico specialista in questo fondamentale, manca d’un soffio il raddoppio, con il pallone che sibila di poco a lato alla destra di Magnolfi. Una Cattolica in grande affanno riesce a farsi viva dalle parti di Michelangelo Bruni solo allo scoccare del quarto d’ora di gioco ma sugli sviluppi di un calcio piazzato dalla trequarti destra battuto direttamente verso la porta da Travagli, sono i difensori di casa a rischiare di cucinare la più classica delle frittate andando ad un passo da un clamoroso autogol. Questa, però, resta l’unica autentica occasione creata dagli ospiti. Lo Scandicci, trascinato dall’incessante azione propulsiva degli imprendibili Giannini e Hoxhaj, torna a cingere d’assedio la trequarti campo giallo rossa. Il frenetico ritmo imposto alla sfida dai ragazzi di Magnani, subisce una brusca frenata al 23’ quando, dopo aver concesso un calcio piazzato in favore dei padroni di casa, l’arbitro Toti interrompe il gioco portandosi a bordo campo, Dopo i primi secondi di comprensibile sbigottimento generale, ci si rende conto che il direttor di gara è vittima di un lieve malore. Dopo i primi soccorsi portati dallo staff sanitario scandiccese, l’arbitro si ristabilisce facendo tirare a tutti i presenti un grosso sospiro di sollievo. Neppure questo piccolo imprevisto, però, serve a cambiare il volto della gara. Lo Scandicci torna a pigiare il piede sull’acceleratore, colpendo per la seconda volta al 31’ quando, in occasione di un tentativo offensivo ospite, un lungo traversone dalla destra è raccolto in presa alta da Bruni che senza pensarci due volte, fa ripartire l’azione servendo con le mani Galli. Il numero sette azzurro si produce in una lunga e velocissima volata che partendo dalla propria area di rigore, lo porta dritto al limite di quella avversaria senza che alcun difensore sammichelino gli si faccia incontro nel tentativo di fermarlo. La retroguardia di Alla si apre come una scatoletta di tonno favorendo l’inserimento offensivo di Ongaro che ricevuto nel cuore dei sedici metri l’assist da parte del compagno, supera Magnolfi grazie a un preciso tocco rasoterra. La Cattolica cerca di reagire venendo, però, sistematicamente anticipata dagli avversari fin dalla zona centrale del campo. Ben pochi palloni riescono, dunque, a giocare con costrutto Bigozzi, Travagli e Sepe i quali, pur provandoci, non riescono quasi mai ad innescare il duo d’attacco formato da Bartolozzi e Righi. Nonostante Alla apporti nella ripresa alcuni correttivi al proprio sistema di gioco, il tema tattico del match non muta di una virgola. Uno Scandicci con le batterie ancora belle cariche riparte a spron battuto conquistando un corner che, al 39’, Galli calcia con precisione verso il secondo palo imbeccando Olivieri che dopo aver addomesticato il pallone, prova la conclusione a rete. Una carambola lo fa pervenire sui piedi del ben appostato Faralli che dopo averlo agganciato, lo gira in rete da due passi. La sua posizione, però, è palesemente irregolare. Toti, giustamente, annulla la segnatura e la partita va avanti senza altri spunti d’interesse fino al 62’ quando la Cattolica riesce ad imbastire la prima autentica manovra offensiva di tutta la sua partita. Bartolozzi protegge bene un pallone nel cuore della trequarti scandiccese imbeccando il neo entrato Mazzi che dopo essere riuscito a farsi largo in area di rigore, spreca una buona opportunità calciando oltre la traversa da favorevole posizione. E’ questo l’unico lampo di luce nel contesto di una prestazione anonima da parte dei sammichelini. Un convincente Scandicci conquista con pieno merito quei tre preziosissimi punti che lo tengono ancorato alla Sestese in vetta alla classifica. Ad una non brillantissima Cattolica, invece, non resta che trarre lezione e poi mettere in archivio un sabato pomeriggio da dimenticare, con la consapevolezza che il campionato è ancora lungo e che tutto può accadere.

CAMPIONANDO MVP

Nella eccellente prova d’assieme fornita dallo Scandicci, ci piace sottolineare le maiuscole prestazioni offerte da Giannini e Hoxhaj. Nella Cattolica si sono mossi bene Travagli, Falaschi e Micheli.

Il lieve malessere che lo ha colpito a metà primo tempo non ha condizionato la buona direzione di gara di Toti al quale non è mancata la bontà di giudizio in occasione dei pochi episodi da moviola registrati.

Nico Morali



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