CAMPIONATO GIOVANISSINI REGIONALI ELITE 1998

17ª giornata
20/01/2013

SETTIGNANESE

MARGINE COPERTA
0-5
I COMMENTI
Quando la mattina alle 09.30 arrivi a Firenze in via del Gignoro e vedi già in campo i Giovanissimi B giocare a “tamburello” in un sintetico da calcetto, ti viene il dubbio di avere sbagliato strada. Ti guardi attorno pensando che le poche ore concesse al sonno possano averti indotto a prendere una strada diversa rispetto a quella giusta, ma quando all’ingresso dell’impianto ti trovi a leggere l’insegna “STADIO F. VALCAREGGI” dici a te stesso: “Eppure il campo deve essere questo!”. Per fugare ogni dubbio chiedi al bigliettaio: “E’ questo il campo della Settignanese?” ed alla sua risposta affermativa, indicando il piccolo campo sintetico, insisti: “Quello è il campo dove giocheranno i giovanissimi elite?”. Al secondo “si” del bigliettaio il cielo già plumbeo si annerisce del tutto e inizi ad immaginare quella che sarà la partita alla quale assisterai quella mattina. Più che altro ti convinci del fatto che il Romagnoli “C” di Settignano non consente la possibilità di fare pronostici. Tutto ciò che conoscevi sul calcio o ciò che hai imparato vedendo giocare tuo figlio sbiadisce, diventa evanescente, scompare del tutto. Il modulo, gli schemi, fasce, linee, diagonali, non esiste più nulla: attaccanti, difensori, linea offensiva, retroguardia, nessuno si riconosce più nel suo ruolo ma tutti fanno tutto. O forse nessuno riesce più a fare quello che il suo ruolo gli imporrebbe di fare. Quando poi, alle 11.00, ad entrare in campo sono i tuoi ’98 tutto si amplifica, rimbomba. E diventa avvilente rimanere ad osservare per 70 minuti un “batti e ribatti” continuo in un groviglio di ragazzi costretti ad improvvisare, ad inventarsi un tiro dalla distanza o una giocata vincente: 70 minuti in cui vedi in ogni caso vanificati i sacrifici ed il lavoro fatti sui “campi da gioco” regolamentari. Una riflessione spontanea, questa, dettata anche dalla voglia di vedere i ragazzi giocare: vincendo o perdendo la partita, non importa, ma giocando comunque a calcio. Riflessione non tanto riferita agli ospiti domenicali che (fortunatamente) hanno modo frequentare il “Valcareggi” una sola volta all’anno, quanto ai padroni di casa che, loro malgrado, lo vivono quotidianamente, acquisendo forse solo parte di quelli che sono gli insegnamenti da apprendere per continuare, al meglio, a praticare questo bellissimo sport, forse il migliore al mondo.
Bando alle riflessioni, unicamente fini a se stesse, questa domenica la minaccia di abbondanti piogge fa inoltre da cornice alla grigia mattinata fiorentina e l’interruzione della partita dopo pochi minuti a causa di una improvvisa grandinata cancella le residue speranze di assistere ad un qualcosa che possa in qualche maniera rassomigliare ad una partita di calcio. Sulla dinamica della gara (non voglio chiamarla di proposito partita di calcio) appare superfluo lasciare commenti. Il risultato di 5-0 parla da solo. Da segnalare due pali colpiti dalla Settignanese (nel primo tempo sullo 0-0 e nella seconda frazione di gioco) che, ritengo, nel caso di maggiore fortuna, non avrebbero comunque compromesso la vittoria finale per gli ospiti. Per il Margine sono scesi in campo ragazzi con maggiore tendenza a fare gioco ed a sbarazzarsi subito della palla, a scapito di chi, invece, è più propenso a “giocate solitarie” (assolutamente non consentite in queste condizioni). Le marcature: Bracci, Bracci, Salusti, Pellegrini, Nottoli. Incontro sostanzialmente corretto e ben diretto dall’arbitro. All’andata, sul campo regolamentare in erba del “Brizzi”, la Settignanese aveva avuto ragione del Margine per 1-0. Le ragioni di tale evento non si conoscono né mai si conosceranno. Se oggi avessero giocato nel campo regolamentare come sarebbe finita? Voglio dire: è proprio necessario per la Settignanese giocare nel Romagnoli “C” al solo scopo di mettere in difficoltà gli avversari? Non potrebbero esprimere meglio il loro gioco in un campo regolamentare? E poi: Nel campo “A” la Settignanese avrebbe incassato la medesima pesante sconfitta? Chissa!




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