Final Six Allievi Dil. 26/06/2017
FASE FINALE - GIR. A

VIGOR PERCONTI

CATTOLICA VIRTUS
1 - 2 Kone(VP) Marangon(CV) Vanzi(CV)
Forse non i più bravi. Senza dubbio i più forti: il motto-mantra che caratterizza gli ultimi mesi dei ragazzi di Francesco Gozzi continua a pennellare di giallorosso una Romagna che, per la verità, accoglie la Cattolica in tutti campi già caratterizzati da questi colori. Se a ciò si aggiunge un esodo di massa di parenti, amici e sostenitori da Firenze, difficile davvero pensare di giocare in trasferta: la Cattolica si prende la finale contro una delle più forti rivali italiane e lo fa con pieno merito, mostrando ancora una volta di più la sua forza.
Trapezista. Lo stesso risultato di uno a zero, la stessa situazione disciplinare: la partita vive come sospesa su una corda sottile, nella quale ogni segno di punteggiatura del match rischia di risultare decisivo. Anche un’ammonizione, in caso di parità, può fare la differenza per evitare un incredibile sorteggio che sarebbe l’unico criterio da regolamento per stabilire chi accede alla finale. Si gioca al Bruno Benelli di Ravenna, stadio che ha ospitato anche la serie B: è caldo, ma forse meno rispetto alla giornata di sabato.
Specchio, o quasi.La Vigor si schiera col consueto 4-3-3: privo ancora di Oliva e Madonna (due tra i suoi giocatori più interessanti) Miccio recupera almeno Kone, che pur non al top si schiera al centro dell’attacco in compagnia di Hilton e Timperi. In mediana agisce un mostruoso Parisi (i colleghi romani ci dicono che ad inizio anno non era titolare: io lo vedrei bene anche in D!), fiancheggiato da Pantano (portato all’inserimento) e Fratini (piedi raffinati e grande intelligenza tattica); in difesa Colacicchi fa coppia con Iacob, mentre Fasolo e Virdis sono gli esterni. Gozzi rinuncia a Metafonti e schiera Subli in posizione di mediano, col 2001 Baldesi titolare insieme a Sinisgallo. Davanti ancora Marangon largo nel tridente in compagnia di Ndiaye e Ciofi. La difesa è quella “titolarissima” delle ultime settimane con Vanzi&Graziani (ormai impossibile scriverli staccati) centrali e Fabbrini-Frascadore esterni.
Tensione e caldo. Sono questi due elementi a fare da padroni in avvio. Comunque emerge la tendenza dei romani a non sprecare nemmeno un pallone, affidandosi al tuttofare offensivo Kone in attacco, ma anche ai due interni di centrocampo e ad un mastodontico Parisi. La Cattolica in avvio fatica a prendere in mano le redini del gioco come fatto in altre occasioni. Al 2’ proprio un lancio di Parisi libera Timperi che prolunga di testa per Fratini, fermato per offside. La risposta giallorossa arriva con un tiro da fuori di Subli che termina sopra la traversa. Al 7’ la prima vera occasione del match: scarico di Ndiaye per Marangon che da fuori inventa un esterno destro che lascia di stucco Martini ed esce di pochissimo. Sarebbe stato un gol spaziale. Al 9’ una punizione di Kone viene raccolta di testa da Colacicchi che prolunga per Pantano, ma il pallone è di poco lungo. I romani tornano al tiro con Timperi che da fuori, su una respinta della difesa, non inquadra lo specchio.
Baratro. Al 12’ la Vigor Perconti trova il vantaggio: un cross di Kone da sinistra viene lasciato sfilare da Hilton per l’inserimento di Pantano che controlla al limite dell’area e viene agganciato da Fabbrini, il quale non riesce a frenare lo slancio. Delrio non fischia subito, ma si avvale della consulenza dell’assistente Pascali per segnalare il rigore che sembra netto. Dagli undici metri batte Kone e anche se Marcucci indovina la parte giusta il possente numero 9 romano trasforma. Un gol che potrebbe essere mortifero per la Cattolica, che fino a quel momento non aveva demeritato e che per alcuni minuti sembra smarrita, incassando anche l’ammonizione di Ciofi che costerebbe cara in caso di parità. Al 22’ rischio giallorosso: l’assist di Kone coglie di sorpresa la difesa fiorentina e il pallonetto di Timperi esce alto di pochissimo.
Ma… Ma la squadra di Gozzi ha carattere. Forse quel carattere che negli anni passati il 2000 giallorosso aveva mostrato solo a tratti, adesso è nitido. E solido. Ed è un episodio a rimettere in carreggiata il match. Un fallo di Timperi (ammonito) consegna a Marangon una punizione da posizione interessante. Il numero 11 calcia potente colpendo la foltissima barriera: Delrio, che è lì ad un passo, indica senza esitazioni il dischetto. L’assenza di proteste dei giocatori romani fa intendere che tocco di braccio ci sia stato. Lorenzo Marangon si prende la palla. Non è un gesto scontato, perché due giorni prima il fuoriclasse giallorosso aveva mandato di pochissimo fuori il penalty con la Renato Curi Angolana. E glaciale manda Martini da una parte e il pallone dall’altra, gonfiando la rete.
Cambia il vento. Vista la giornata calda, parlare di vento può sembrare visionario. Eppure un po’ di brezza arriva sul “Benelli” a direzionare la vela del match verso la squadra di mister Gozzi. Che prende metri di campo, dialoga bene in mediana e, pur faticando a contenere uno stratosferico Parisi, prova a fare la partita. Al 34’ una punizione di Parisi non viene trattenuta in uscita da Marcucci, ma il tentativo di Hilton viene fermato per un fuorigioco. Un minuto dopo Ciofi ruba palla ad un avversario e imbecca Marangon, che parte in velocità, si porta la palla sul destro e calcia cercando più la precisione della potenza, ma la palla esce accanto al palo. Il primo tempo finisce in parità. O quasi, perché prima dell’intervallo Matteo Fabbrini rimedia la seconda ammonizione giallorossa: se finisse così, in finale ci andrebbe la Vigor Perconti.
Sempre più “forti”. Nella ripresa la Cattolica cresce ancora. Complice, forse, anche la stanchezza dei bravi ragazzi romani, reduci da una battaglia contro la Renato Curi Angolana appena 24 minuti prima. Ma anche della buona condizione dei ragazzi giallorossi garantita dallo staff di mister Gozzi. Dopo tre minuti, subito un’occasione giallorossa: Ciofi ruba palla a Fasolo e si invola verso la porta, ma nel tentativo di fuggire, si allunga troppo il pallone e Martini blocca a terra. Un minuto dopo il tentativo da fuori di Marangon viene murato da un difensore, arriva Sinisgallo che sempre da fuori ci prova col mancino ma Mancini si supera ancora e a mano aperta in tuffo sventa. I romani rispondono con due tentativi: al 47’ Kone serve Shoti che a sua volta manda al tiro Pantano, ma Marcucci para sicuro. Poi su un cross di Masini (49’), Pantano devia sul fondo da posizione defilata.
Un capitano. Poi per alcuni minuti le occasioni si lasciano aspettare. Si riequilibra però la situazione ammonizioni (giallo a Shoti). E lo spettro del sorteggio comincia a materializzarsi. Una prospettiva che piace poco a Gozzi e ai suoi. Al 64’ uno sfortunato rimpallo difensivo dei romani consegna alla Cattolica un corner dalla destra. Batte, ovviamente, lo specialista Marangon che calcia verso il secondo palo, dove Ndiaye protegge il pallone e lo offre in orizzontale verso Vanzi. Il capitano giallorosso, come se avesse avuto la soffiata di uno spoiler, si disinteressa dell’affollamento in area, coccola il pallone con cura portandoselo sul destro e poi trova gli unici angoli per farlo sfrecciare tra le gambe dei difensori romani, mandandolo a gonfiare la rete alle spalle di Mancini. È il gol del 2-1!
Via la penna. Confesso. Il cronista a questo punto butta via la penna e si trasforma in tifoso. È sempre successo quando ho seguito le squadre toscane alle finali nazionali, non può non succedere adesso che seguo la squadra che ho visto giocare per tutta la stagione nelle gare casalinghe. E allora, come faccio a raccontarvi cosa è successo? Intanto ricorro alla memoria: al sospiro sospeso, anche la stanchezza dei romani e la solidità difensiva di Vanzi-Graziani & C. in realtà non fanno vivere troppi brividi a Marcucci. Anzi, al 76’ in un contropiede la Cattolica potrebbe trovare la terza rete. Ciofi si invola (a suo modo, splendido come sempre) e offre a Vieri Fabbrini in orizzontale l’assist per colpire, ma il tentativo dell’attaccante neo entrato viene neutralizzato da un superlativo Martini; sulla ribattuta Ciofi, stremato per la corsa (ma che dico: per le oltre mille corse di tutti questi giorni), perde l’attimo per calciare e viene chiuso. Ci prova (77’) anche Subli dal limite su un corner da sinistra di Metafonti (entrato bene nella ripresa), poi gli ultimi tentativi dei romani nel recupero sono di Shoti: il primo finisce alto, il secondo viene neutralizzato dal galattico Vanzi. E al triplice fischio può partire la festa giallorossa. È finale scudetto!!! Complimenti ancora a tutti i ragazzi, a mister Gozzi e a tutti i dirigenti: vivere le vostre emozioni è uno spettacolo, oltre che un onore.
Pagelle. Scordatevele. Non darò mai numeri a queste prestazioni. Che meritano tutte di essere elogiate. Anche di chi è incappato in una giornata no dopo prestazioni straordinarie. E allora, come nelle ultime gare, procediamo con la nostra carrellata. Marcucci indovina la parte del rigore di Kone e lo sfiora, poi è sempre ben piazzato sui tentativi dei romani, specialmente su quello di Pantano. Frascadore fa sembrare facili i recuperi più assurdi e blinda la fascia destra. Vanzi disputa una prestazione da urlo: contro un avversario tosto come Kone perde pochissimi duelli e specialmente nella ripresa diventa il dominatore dell’area, impreziosendo la prova con la rete. Non è da meno Graziani, che nel primo tempo è il più lineare della difesa e che continua ad assicurare grandi recuperi anche nella ripresa, stringendo i denti nonostante un acciacco. Fabbrini Matteo è sfortunato in occasione del rigore e dell’ammonizione e si preoccupa di contenere Hilton. Subli si posiziona in mediana e forse non vince il duello diretto con Parisi (ma forse serviva Pirlo per vincerlo…) ma gioca una gara straordinaria, recuperando palloni, impostando con lucidità e semplificando il lavoro dei compagni. Baldesi si merita l’ovazione all’uscita dal campo: nel primo tempo è colui che corre di più e meno in mediana, rincorrendo tutti, impostando e guadagnando punizioni. Sinisgallo si occupa di un difficile lavoro quando la squadra è senza palla, ma non perde lucidità quando c’è da cucire gioco. Marangon entra nelle azioni più pericolose dei suoi, si procura e trasforma il rigore, calcia il corner del 2-1 e va vicino alla rete in altre due occasioni, dimostrando di essere come sempre decisivo. Ciofi impiega qualche minuto ad entrare in partita, ma poi con le sue accelerazioni diventa devastante, come sempre. Ndiaye è ben controllato dai diretti rivali, ma combatte su tutto il fronte di attacco. Entra benissimo in campo Peyla che rende inespugnabile la fascia sinistra, ottimo anche l’ingresso di Metafonti che ha dato ordine alla squadra nel finale. Vicini e Rotondi hanno rinforzato la mediana, Vieri Fabbrini ha tentato invano di finalizzare due contropiedi. Gozzi ha preparato ancora una volta bene la partita, come solo i grandi allenatori sanno fare. Tra i romani spicca il più volte citato Parisi, oltre all’inesauribile Kone. Bene anche Colacicchi in difesa, Pantano e Fratini come interni di centrocampo.
E ora… Tutti a Forlì!!!
Cosimo Di Bari

Vigor Perconti-San Michele Cattolica Virtus: 1-2
VIGOR PERCONTI (4-3-3):
Martini, Fasolo, Virdis (67’ Guidarelli), Parisi, Iacob, Colacicchi, Hinton (47’ Masini, 69’ Del Vecchio), Pantano (55’ Bruno), Kone (64’ Accarino), Fratini, Timperi (44’ Shoti). A disp.: Noli, Zahraoui, Rossi. All.: Luigi Miccio.
SAN MICHELE CATTOLICA VIRTUS (4-3-3): Marcucci, Frascadore, Fabbrini Matteo (41’ Peyla), Subli, Vanzi, Graziani, Sinisgallo (79’ Rotondi), Baldesi (56’ Metafonti), Ndiaye (72’ Vicini), Ciofi (81’ Di Muro), Marangon (74’ Fabbrini Vieri). A disp.: Marcoaldi, Rellini. All.: Francesco Gozzi.
ARBITRO: Michele Delrio di Reggio Emilia, coad. Da Spagnolo e Pascali.
RETI: 12’ rig. Kone, 25’ rig. Marangon, 64’ Vanzi.
NOTE: ammoniti Ciofi al 15’, Timperi al 23’, Fabbrini Matteo al 36’, Shoti al 52’. Corner 3-3. Recupero 1’+6’.

Commento di : pallonetoscano